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Tutti possono inserire un impianto?

Dr. Luongo: Di fatto tutti i pazienti in buone condizioni di salute e motivati possono affrontare un intervento d’implantologia, indipendentemente dall’età. Dopo un‘accurata visita diagnostica il chirurgo implantologo raccomanderà il trattamento più appropriato al Vs. caso, evidenzierà eventuali controindicazioni mediche e valuterà se gli impianti dentali sono una soluzione perseguibile. Le controindicazioni mediche assolute al posizionamento degli impianti sono:

- Immunodeficienze
- Cirrosi epatica
- Insufficienza renale
- Neoplasie in atto e pazienti in chemioterapia o sottoposti a terapia radiante nei tre mesi prima dell’intervento di Implantologia dentale.
- Malattie mentali o gravi disturbi psicologici.
- Malattie neurologiche gravi (ictus, morbo di Parkinson, morbo di Alzheimer)
- Uso di sostanze stupefacenti
- Assenza di igiene orale

Il chirurgo valuterà invece caso per caso in presenza di controindicazioni relative; tra queste ricordiamo:

- Diabete grave, controllato con difficoltà anche con l’uso di farmaci
- Malattie autoimmunitarie (Lupus Eritematoso Sistemico- LES e dell’ARTRITE REUMATOIDE)
- Epatopatie non in fase acuta (epatite A, B, C etc.)
- Osteoporosi trattata con bifosfonati
- Malattie cardiache
- Disturbi della coagulazione
- Patologie delle mucose orali (lichen planus, pemfigo, eritema multiforme, stomatite erpetica)

Un aspetto da prendere in considerazione è il fumo: è importante che i pazienti fumatori sappiano che il rischio di insuccesso è molto più elevato che nei pazienti non fumatori sia per l’azione immediata sui processi di guarigione delle ferite subito dopo l’intervento chirurgico, sia per l’azione negativa che il fumo determina a livello della circolazione periferica (ipossia tissutale) e quindi dei processi di osteointegrazione.

In commercio si trovano tanti collutori. Quale consigliate?

Dr.ssa Ardito: In commercio ci sono due categorie principali di collutori, i cosmetici, venduti liberamente ed i collutori presidi medico-chirurgici, venduti prevalentemente in farmacia.

Lavare i denti dopo ogni pasto, in associazione all’uso regolare del filo interdentale ed eventualmente dello scovolino significa avere un buon controllo della formazione della placca batterica e quindi, una buona igiene orale. Ciò non esclude l’utilizzo del collutorio ma non lo rende necessario.

I collutori cosmetici svolgono un’azione rinfrescante, antiplacca e possono essere utilizzati quotidianamente; i collutori medico-chirurgici svolgono un’azione antibatterica, esplicata dalla clorexidina impiegata dopo chirurgie del cavo orale, trattamenti parodontali o come mantenimento.

Gli effetti collaterali, quali formazione di pigmentazioni scure sui denti e alterazione del gusto, ne limitano l’uso prolungato; motivo per cui si richiede la prescrizione del dentista/igientista.

Quanto dura mediamente un intervento di implantologia?

Dr. Luongo: Normalmente, per edentulie singole e in condizioni anatomiche ideali, l’intervento può durare anche 10-15 minuti. Questo ovviamente dipenderà anche dall’esperienza dell’operatore oltre che dal caso chirurgico in questione.

Se invece, si tratta di sostituire tutti i denti di un'arcata o di rigenerare una cresta ossea atrofica, ovviamente i tempi si allungano, ma restano, mediamente, sempre al di sotto delle due ore.

Mi è stata diagnosticata la parodontite: di cosa si tratta?

Dr.ssa De Giosa: La parodontite o malattia parodontale o parodontosi, detta “piorrea” nel gergo comune, è una patologia che colpisce i tessuti di sostegno dei denti (parodonto) e cioè il tessuto molle (gengiva) e il tessuto duro (osso) oltre a tutto ciò che collega il dente all’osso e alla gengiva.

Se volessimo paragonare  il nostro dente ad un albero, è come se venissero meno la terra e la pietra che fanno da contenimento alle radice dell’albero, così come la gengiva e l’osso sono da contenimento alla radice del dente.

La perdita di tessuto parodontale porta negli stadi iniziali all’infiammazione delle gengive con sanguinamento spontaneo e dolore allo spazzolamento (gengivite), successivamente alla formazione di sacche (tasche parodontali) dove l’accumulo dei batteri e delle loro tossine può portare al sanguinamento e  alla formazione di pus.

Lo stadio finale è la distruzione dell’osso che circonda il dente con conseguente mobilità ed il suo spostamento con riduzione della funzione masticatoria.

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